Pressione Arteriosa: misurazione e valori normali

La salute di tutti noi umani è molto importante questo è risaputo. La salute umana si basa alla fin dei conti su parametri vitali di estrema importanza che bisogna tassativamente conoscere e cercare con il tempo di approfondire sempre di più nel miglior modo possibile. Non serviranno di certo quintali di libri appositi inerenti il mondo della medicina, ma semplicemente basterà capire il perché di meccanismi semplici ed intriganti che regolano la vita di tutti i giorni. Tramite delle corrette informazioni sarete sicuramente idonei ad agire efficacemente mettendo in atto una misurazione della pressione arteriosa corretta, impeccabile sotto tutti i punti di vista.

Spesso e volentieri in qualsiasi ospedale o semplicemente dal proprio medico di base si sente parlare spesso di pressione arteriosa sistemica, meglio conosciuta semplicemente da tutti con il nome di pressione arteriosa, ma quanto si sa su tale argomento? La pressione arteriosa in se’ può essere senza alcun problema definita come la forza che viene esercitata dal sangue sulle pareti dei vasi sanguigni. Semplificano al massimo i livelli si può interpretarla facilmente come la forza con cui il sangue pompato direttamente dal cuore si imprime sulle pareti delle arterie. Passando all’unità di misura che viene utilizzata per quanto concerne la sua misurazione è in millimetri di colonna di mercurio, ovvero – mmHg -.

Stiamo analizzando un meccanismo estremamente delicato come pochi, di gran lunga influenzato da diversi fattori che inficiano sulla possibile variabilità del singolo soggetto. Entrando più nel dettaglio, i fattori esogeni ed endogeni che vanno ad intervenire nel regolarizzare la pressione arteriosa possono essere schematizzati in questo modo:

  • Forza di contrazione del cuore
  • Gittata sistolica, non altro che la la quantità di sangue espulsa per ogni contrazione (sistole) ventricolare
  • Frequenza dei battiti del cuore numero di battiti cardiaci che vengono fatti al minuto
  • Resistenze periferiche, in pratica parliamo della la resistenza opposta alla progressione del sangue dallo stato di costrizione delle piccole arterie
  • Elasticità dell’aorta e delle grandi arterie
  • stile di vita che si adotta

Prima di acquistare un misuratore di pressione occorre conoscere nel dettaglio le sue caratteristiche tecniche ma soprattutto le relative funzionalità che possono contribuire a migliorare il nostro stato di salute attraverso un costante controllo che può salvarci la vita. In tal senso queste macchinette (le più gettonate sono quelle digitali) consentono di rilevare attraverso un meccanismo facile e intuitivo la pressione sanguigna che corrisponde all’intensità della forza esercitata dal sangue sulle pareti dei vasi sanguigni. I valori che si ricavano corrispondono alla quantità di sangue che il cuore pompa nella fase di flusso nelle arterie. Ragion per cui conoscere l’effettivo stadio della nostra pressione può fornirci una serie di dettagli significativi sullo stato della nostra salute.

Valori normali pressione arteriosa

Nell’opportuna rilevazione troveremo dinnanzi a noi alcune terminologie che possono confonderci se siamo a digiuni di alcuni concetti base relativi al monitoraggio della pressione sanguigna. A tal proposito con ” pressione arteriosa media” si intende la qualità della circolazione del sangue di un individuo, ed è il tipico dato che si porta al proprio dottore per dargli la misura del nostro stato di salute. Tale pressione è indicativa di quello che sta succedendo nelle nostre arterie dato che fornisce valori relativi allo stato dei vasi che trasportano il sangue nel corpo.

Per farvi un esempio pratico pensiamo per esempio ai casi di terapia intensiva, lì la monitorazione della pressione arteriosa media è una necessità, perchè consente di tenere sotto controllo 24 ore su 24 lo stato del paziente. Per questa ragione il suo valore risulta importante e determinante per la salute del singolo. Generalmente il valore associato alla pressione arteriosa è tra 70 e 110 mm. Hg. Nel caso si attesta intorono ai 60 mm. Hg. è obbligatorio intervenire con lo scopo di favorire l’apporto del sangue alle arterie coronarie che di fatto rischiano insieme ai reni di essere privati ​​dell’ossigeno necessario per vivere.

Quali sono i valori corretti della pressione arteriosa?

Il motore del nostro organismo, come tutti voi ben sapranno, è ovviamente il cuore che va ad esercitare il proprio lavoro ad intervalli regolari, mettendo a disposizione l’opportunità di controllare una pressione massima – sistolica – o minima – diastolica -. La medicina moderna rivela che in condizioni più che accettabili i valori della pressione arteriosa, che vengono con la massima attenzione misurati in momenti di riposo assoluto a livello dell’omero, con tanto di sfigmomanometro, devono tassativamente stare attorno al valore di 130 mmHg di mercurio come Pressione Sistolica e quello di 85 mmHg come Pressione Diastolica.

Come si leggono i valori della pressione arteriosa?

Nella rilevazione dei dati relativi alla pressione sanguigna dobbiamo sapere che il risultati è costituito da due valori in cifre, uno di entità maggiore e l’altro minore. Il numero più alto corrisponde alla pressione sistolica e quindi legge il movimento del cuore quando si contrae, invece il numero inferiore registra il valore della pressione diastolica relativa all’intervallo dell’attività del cuore tra un battito e l’altro. Ciò vuol dire che un valore come 120 / 70 mm. Hg. Si legge 120 su 70”. Tra i due valori il primo è quello più importante perchè consente di effettuare delle ipotesi di diagnosi di ipertensione (pressione alta) o ipotensione (pressione bassa).

Quali sono i valori che si ricavano dalla misurazione della pressione arteriosa?

Grazie alla misurazione della pressione arteriosa possiamo ricavare una serie di dati determinanti per la nostra salute. Tra questi emergono i valori relativi alla pressione sistolica, alla pressione diastolica e alla frequenza cardiaca. Scopriamo insieme a cosa si riferiscono queste diciture.

Che cosa è la pressione sistolica?

Con il termine pressione sistolica ci riferiamo al movimento del cuore quando si contrae e nello stesso tempo pompa il sangue verso le arterie. Quello sforzo con cui spinge il flusso di sangue sui vasi sanguigni rappresenta la pressione sistolica che in termini tecnici viene anche conosciuta con il nome di pressione massima. Ragion per cui in una rilevazione generale quando si dice 120 su 70, il valore 120 si riferisce alla pressione sistolica e quindi ad essa è strettamente connesso il meccanismo di spinta del sangue verso le arterie. Per questo motivo è molto importante conoscere il suo valore.

Che cosa è la pressione diastolica?

Con la pressione diastolica andiamo ad indicare lo stadio del cuore, tra un battito e l’altro e quindi l’istante in cui esso si rilassa e diminuisce la sua intensità. Per questa ragione viene chiamata pressione minima. Ragion per cui quando si legge che la pressione sanguigna media è 120 su 70, il valore “70” si riferisce alla pressione diastolica.

Quali sono le differenze tra la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa?

Per intenderci la frequenza cardiaca calcola il numero di volte che il cuore batte, mentre la pressione sanguigna rispecchia la forza con cui il cuore spinge il flusso sanguigno verso le arterie. Con la differenza che la rilevazione della frequenza cardiaca non ci fornisce informazioni in merito alla nostra pressione che resta un valore determinante per capire quale sia il livello del nostro stato di salute. Inoltre se durante un’attiva sportiva la nostra frequenza cardiaca aumenta non vuol dire che aumenterà anche il valore della pressione sanguigna. Quindi per scoprire i valori della pressione occorre misurarla con l’apposito misuratore, dato che non possiamo ricavare alcun dato relativo dalla semplice rilevazione della frequenza cardiaca che da valori differenti e non contestuali alla pressione arteriosa.

Qual è il valore più importante tra la pressione diastolica e sistolica?

In conclusione tutte e due valori sono importanti però danno risposte diverse: il monitoraggio della pressione diastolica ci informa sui valori della pressione sanguigna durante la contrazione del cuore, la pressione sistolica ci assicura quelli relativi al comportamento del cuore nella sua fase meno intensiva e cioè tra un battito cardiaco e l’altro.

L’età è un fattore determinante nella rilevazione della pressione arteriosa?

In passato si riteneva che l’età anagrafica avesse un ruolo determinante nella registrazione di un dato elevato della pressione. Di conseguenza si credeva che solo un uomo di 80 anni può avere una pressione di 180 mm. Hg. mentre un giovane non sfiora i 120 mm. Hg. Successivamente la medicina ha ribaltato questa tesi dimostrando che una pressione media di 140 / 90 mm. Hg. con indice di ipertensione può colpire tranquillamente anche un ventenne.

Sono a rischio più uomini o le donne in merito a fenomeni di alta pressione?

Dopo la soglia dei 50 anni le donne sono i soggetti più a rischio di ipertensione con una serie di conseguenze tra cui ictus e problemi ai reni, mentre per le malattie cardiache gli uomini sembrano essere più colpiti. In generale però non c’è una grossa differenza dato che l’ipertensione colpisce indistintamente tutti, sia uomini che donne, con piccole percentuali di margine. Questo vuol dire che tutti devono tenere sotto controllo la propria pressione al di là del sesso e dell’età.

Come possiamo valutare un dato di pressione normale?

Nella valutazione dei dati raccolti sulla pressione arteriosa bisogna essere molto cauti nella considerazione delle cause che possono portare alcuni valori anomali. In goni caso se la pressione sanguigna è normale maggiori sono le aspettative di vita che devono essere necessariamente collegate all’alimentazione, all’attività fisica, allo stress emotivo. In generale non esiste una regola anche se in linea di massima stiamo bene se la lettura è 120/80 mm. Hg. che è a conti fatti un valore medio di pressione del sangue normale per un soggetto in età adulta. Coloro che invece sono soggette a ipertensione devono avere un valore di 135-140 / 82-86 mm. Hg. per ritenersi stabili e in forma.

Che cosa succede quando la pressione arteriosa è bassa?

Nel caso si verifichi un episodio di ipotensione che avviene quando la pressione bassa vuol dire che i valori registrati di pressione sanguigna si rivelano più bassi del normale e cioè quando la lettura corrisponde ad un dato inferiore a 90/60 mm. Hg. Per alcuni la pressione bassa è una condizione fisiologica al punto da considerarsi un rischio ridotto di contrarre possibili malattie cardiache. Vi sono altri casi in cui in cui l’ipotensione può comportare la diminuzione dell’apporto di ossigeno e di tutte le sostanze nutritive al cervello. In tal senso quelli che seguono sono i sintomi tipici che possono portare a questa situazione di shock: vertigini, svenimenti, visione sfocata, nausea, mancanza, problemi di concentrazione.

Quali sono le conseguenze della pressione sanguigna alta?

Nel caso in cui la pressione arteriosa sia molto alta vuol dire che i vasi sanguigni sono compromessi dato che le loro pareti sono sempre più rigide e spesse con una serie di conseguenze negative sugli organi vitali. In quest’ottica il cuore, il cervello e i reni ne risentono e vedono limitate le proprie funzioni. Se ci troviamo di fronte ad uno stato di ipertensione e andiamo a sottovalutarlo minimizzando i suoi effetti stiamo rischiando davvero tanto dato che esso può portare al sopraggiungere improvviso di ictus e infarto.

Come deve essere misurata la pressione sanguigna?

Prima di effettuare la misurazione della nostra pressione occorre rispettare alcune regole che si rivelano fondamentali perr poter ottenere una rilevazione chiara ma soprattutto veritiera e attendibile. Ebbene come primo passaggio consigliamo di fare la misurazione in un ambiente tranquillo, stando attenti ad aspettare almeno due ore dopo i pasti e almeno 30 minuti prima di evitare di assumere caffè o di fumare.

Su questa lunghezza d’onda bisogna ricordare che non va assolutamente fatto alcuno sforzo prima della misurazione e che bisogna svuotare sia la vescica che l’intestino prima di essere sottoposto ad una misurazione. A quel punto sarebbe preferibile riposarsi 15 minuti, poi svegliarsi, togliersi tutti gli eventuali indumenti attilati oltre a camice che possono interferire con l’opportuna rilevazione tramite il bracciale del misuratore della pressione sanguigna.

A quel punto possiamo procedere alla misurazione, ma per evitare che i valori possano essere sballati vi ricordiamo che non dovete parlare nè al telefono e nè con nessuno intorno a voi. Inoltre è obbligatorio sedersi su una sedia con schienale e poggiare i piedi a terra. Poi posizionate il bracciale per misurare la pressione a metà braccio, più o meno a 2-3 cm. sopra il gomito. Infine appoggiate il braccio su un tavolo con lo scopo di metterlo in una posizione disposta a livello del cuore.

Perchè la pressione sanguigna varia a seconda della fascia oraria?

Per via del suo andamento fluttuante con variazioni fino a 20 mm. Hg. nell’arco di un’intera giornata. In genere la pressione arteriosa parte con dei valori bassi nelle ore notturne per poi iniziare a salire col sorgere del sole raggiungendo il suo massimo picco alla metà del pomeriggio. Verso l’inizio della fascia serale la pressione poi ricomincia a scendere secondo il suo andamento naturale.

Questo vuol dire solo una cosa: se la misuriamo di notte o nelle prime ore del mattutino avremo valori alti molto simili a quelli registrati con un stato di ipertensione. Ragion per cui la fascia del mattino fino all’inizio della sera è quella preferibile per una misurazione attendibile. Nel caso in cui anche in questi orari la pressione risulta alta allora potrebbero esserci dei problemi derivanti da concause tra cui ipertensione arteriosa, apnea ostruttiva del sonno, diabete, tiroide, malattie cardiovascolari, malattie del sistema nervoso

Uno stadio di ipetensione da quali fattori di rischio deriva?

Tante sono le ragioni che vanno poi combinate insieme: da orari sfiancanti di lavoro notturno al tabagismo, da situazioni di stress e ansia accumulata ad assunzione di farmaci regolatori della pressione sanguigna in dosi insufficienti per coprire le 24 ore.